Coro Moreschi – Scambio culturale-musicale con voci italiane e orchestra olandese

“Notizie in… Controluce” – ottobre 2007

Si svolgerà domenica 21 Ottobre 2007 lo splendido gemellaggio musicale tra le voci italiane del Coro Moreschi guidato dal Maestro Alessandro Vicari e l’Orchestra olandese “I Fiati di Rotterdam” guidata dal Maestro Maarten Karres.
“Un evento importante che sottolinea ancora una volta l’attenzione per la musica e l’arte da parte della nostra cittadina – spiega Mauro Ansovini, Assessore alla Cultura del Comune di Monte Compatri. – Sarà esaltante ascoltare la fusione di suoni e melodie italiane ed olandesi”.
La manifestazione si svolgerà nel centro storico del paese, nel Palazzo Annibaldeschi, dalle ore 18.00.
Chi era Alessandro Moreschi
Alessandro Moreschi è l’ultima persona al mondo ad essere stata evirata in giovane età con la finalità di preservarne la voce di fanciullo e di introdurlo quindi al canto. Nacque a Monte Compatri l’11 novembre 1858 e morì a Roma il 21 aprile 1922. Non sappiamo quali furono i motivi che indussero i suoi genitori a far castrare il fanciullo, tanto più che ormai per i castrati era pressoché preclusa la carriera nei teatri: il divieto per le donne era stato tolto da circa 90 anni, e quindi anche nello Stato Pontificio si udivano cantare sulle scene ottimi soprani e contralti donna, ed inoltre la castrazione era stata vietata.
Moreschi inizia la scuola di canto nel 1871, presso la scuola di San Salvatore in Lauro, a Roma e dopo 12 anni di severi studi, nel 1883, entrò a far parte del Coro della Cappella Sistina. Cantò anche, in seguito, nel Coro della Cappella Giulia e in quello della Cappella Lateranense, oltre che in università, sale da concerto e nei salotti della “Roma bene”, dove poté sfoggiare tutta la sua classe in repertorio anche non sacro. Dunque fu amato e apprezzato, e lo fu a tal punto che venne prescelto per cantare alla Messa funebre del re Umberto I al Pantheon nel 1900; fu solista del Coro della Cappella Sistina e si esibì anche all’estero. Nel 1902 gli fu affidata la direzione del Coro in occasione di due registrazioni, evento per cui necessitava la professionalità massima, anche se tale compito non spettava a lui e in barba al pontefice Pio X e al titolare della carica di direttore, don Lorenzo Perosi, che assolutamente non potevano vedere i castrati.
Si ritirò dal Coro della Cappella Sistina nel 1913, all’età di 55 anni, ma continuò a cantare in quello della Cappella Giulia e ad insegnare canto.
Morì il 21 aprile 1922, all’età di 64 anni, mantenendo per tutta la vita un singolare aspetto giovanile; nell’atto di morte alla voce “stato civile” venne scritto “vergine”.
Di lui rimangono purtroppo solo poche, sbiadite, registrazioni e non è perciò più possibile ascoltare tutta la sua bravura, ma fa comunque parte di quella nutrita schiera di artisti che umilmente hanno fatto la storia della cittadina castellana. Il Coro Moreschi di Monte Compatri nasce nel ricordo dell’artista.

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