Note su A. Moreschi

MORESCHI-1.jpgUna delle espressioni più note, a livello mondiale, della cultura musicale è rappresentata sicuramente da Alessandro Moreschi, detto “L’Angelo di Roma”. Alessandro Moreschi è l’ultima persona al mondo ad essere stata evirata in giovane età con la finalità di preservarne la voce di fanciullo e di introdurlo quindi al canto (…).
Nacque a Monte Compatri l’11 novembre 1858 e (…) iniziò la scuola di canto nel 1871, presso la scuola di San Salvatore in Lauro, a Roma e dopo 12 anni di severi studi, nel 1883, entrò a far parte del Coro della Cappella Sistina. Cantò anche, in seguito, nel Coro della Cappella Giulia e in quello della Cappella Lateranense, oltre che in università, sale da concerto e nei salotti della “Roma bene”, dove poté sfoggiare tutta la sua classe in repertorio anche non sacro. Dunque fu amato e apprezzato, e lo fu a tal punto che venne prescelto per cantare alla Messa funebre del re Umberto I al Pantheon nel 1900; fu solista del Coro della Cappella Sistina e si esibì anche all’estero. Nel 1902 gli fu affidata la direzione del Coro in occasione di due registrazioni, evento per cui necessitava la professionalità massima, anche se tale compito non spettava a lui e in barba al pontefice Pio X e al titolare della carica di direttore, don Lorenzo Perosi, che assolutamente non potevano vedere i castrati. Si ritirò dal Coro della Cappella Sistina nel 1913, all’età di 55 anni, ma continuò a cantare in quello della Cappella Giulia e ad insegnare canto. Morì il 21 aprile 1922, all’età di 64 anni, mantenendo per tutta la vita un singolare aspetto giovanile; nell’atto di morte alla voce “stato civile” venne scritto “vergine”. Di lui rimangono purtroppo solo poche, sbiadite, registrazioni e non è perciò più possibile ascoltare tutta la sua bravura, ma fa comunque parte di quella nutrita schiera di artisti che umilmente hanno fatto la storia di Monte Compatri.

 

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